...una...nessuna...centomila

...perchè so di essere UNA in quanto ho una mia identità ma anche NESSUNA perchè nessuno in fondo sa quello che è, ma soprattutto mi piacerebbe capire come le "CENTOMILA" persone mi vedono!!!

martedì, giugno 26, 2007

solo per te....

L’amicizia è un fiore sbocciato proprio nel tuo giardino,un giorno così,per caso,senza che te ne accorgessi. Avevi detto “per sempre”. L’avevi giurato anche se non si dovrebbe. Scritto nei biglietti d’auguri,inviato via sms,ribadito con abbracci e strette di mano.

Per sempre la nostra amicizia,per sempre insieme,anche tra cent’anni. Perché gli amici veri dividono gioia e dolore e non si sorridono soltanto. Perché gli amici veri sanno anche litigare e subito dopo volersi bene di nuovo. Questo pensavi.

Poi succede qualcosa. Quella certezza assoluta che ti ha accompagnato fin lì. Quella sicurezza del cuore,quella tana dove andavi a rifugiarti,ridere e progettare,vacilla. Una specie di torrente che cresce,che non controlli più. E dici parole sbagliate,ferisci a fondo con una cattiveria precisa e profonda che non ti conoscevi. A volte è per rabbia,a volte è solo un momento per cui sarebbe bastato contare fino a dieci,altre ancora sei solo permalosa,ma se ci fosse modo d’aspettare,di mettere l’orologio avanti di cinque minuti te ne accorgeresti da sola,rideresti di te e via. A volte cerchi un nemico che non c’è e di colpo parti all’attacco,salvo accorgerti troppo tardi che il campo di battaglia era solo un prato di margherite e tu le hai calpestate tutte. Certo,ricrescono. Ma ci vogliono tempo e pazienza. E non sempre li hai o li vuoi avere.

Evitare il danno. Che non vuol dire essere ipocriti,non significa sempre e solo compiacersi a vicenda. Quella non è amicizia,è finzione. Vuol dire essere sinceri ma con rispetto. Vuol dire sapere che nella vita non si va sempre d’accordo ma questo non significa non essere più amici.

Quanti cadaveri invece sulla strada dell’orgoglio. Quanti involucri vuoti sullo scaffale dei musi lunghi. Quanto tempo perso a perdersi. E allora il legame s’incrina,la distanza aumenta e solo a volte riesci a recuperare,a trovare il coraggio di mettere da parte l’amor proprio.

Mi viene in mente un passaggio di Vinicio Capossela. “Le persone che hai amato inizieranno a essere un’eco nella cornetta del telefono portatile. Non incontrerai mai veramente,perché avrai perso il desiderio,non ne avrai a sufficienza per costringerti a percorrere una strada,a dedicare il tempo. A decidere e basta. Non si riuscirà a darlo,quel tempo,a nessuno,nemmeno per percorrere un pezzo di strada,saranno sempre e soltanto frammenti. Piccoli specchi su cui rimbalzare. L’amore,il contatto,il cammino,sarà solo amore rubato,vorace,rapacemente.”

Chissà se l’hai provato anche tu. Se qualcuno in cui credevi,un giorno ti ha chiamata,ti ha chiesto di sederti e ti ha detto qualcosa di terribile e definitivo. Oppure,ancora peggio,non ti ha detto niente e semplicemente ha cambiato atteggiamento. Frasi di circostanza,sguardi freddi,nessuna sintonia,una stana vertigine che sale dal basso e ti spiazza.

Magari un’amica con cui passavi pomeriggi che sapevano contenere mille cose,un tempo che non hai più saputo ritrovare. Un’amica con cui stavi ore al telefono,a raccontare cose assurde,a farti venire l’orecchio rosso,con le urla di tua madre che non capiva cosa avevate di così importante da dirvi. Complicità,scherzi,regali,pensieri,dediche,canzoni coi testi storpiati per ridere di più.

E poi,un giorno dopo l’altro,un silenzio sempre più grande e la paura di dirsi qualcosa,di chiedersi perché. Due affluenti dello stesso fiume che non sanno più ricongiungersi. Due comete che,senza salutarsi,prendono strade diverso nell’universo. Finché le luci si affievoliscono. Finché non riesci più a rivolgerti nemmeno un “ciao”. E un altro giorno,più avanti nel tempo,magari l’hai rivista la tua amica,cresciuta,più grande,diversa. E non aveva più lo stesso sguardo né sapeva inventarne uno nuovo che potesse contenerti. Magari siete state a un tavolino con una birra davanti,in grande imbarazzo,a cercare disperatamente qualcosa di perduto,di troppo lontano e sfumato.

E poi tornare a casa con la sensazione fastidiosa di una perdita,pensando a tutto quello che c’è stato,la calma,il sereno,gli scherzi,la vita combattuta insieme. E mentre vi guardate,ti nascono dentro parole che non sai dire. Sei la mia casa. Io da qui provo a cantarti una canzone nuova,sperando che tu possa impararla con me e sapendo che non sarà così.

Parole che non escono. Perché fanno parte di un tempo già andato.

E non hai più saputo la colpa dove stava e se davvero ce n’era una o semplicemente l’amicizia va così,a flussi,a ondate. Con gente che va e viene e solo pochi attraversano con te la vita intera. Anche se un giorno sembrava il contrario.

Sembrava che il “per sempre” esistesse davvero.

Semplice,no? Come è bello se dura quel “per sempre”…

mi manchi...

domenica, giugno 24, 2007

respirare aria nuova...

eh si!!! si respira aria nuova...il vento soffia e spazza via...e c'è qualcosa che compare li nel angolo....venerdì mi sono divertita tanto...mi ha fatto piacere rivedere Monica...le ho portato dei fiori...non se l'aspettava proprio...ma come non farlo...lei è un amore...e poi la Jensi...con il suo dolce sorriso....ci siamo riviste dopo quasi un anno ma è come se fosse stato ieri....
Adesso ci si prepara per il concerto di Vasco...non vedo l'ora :-) un bacio a tutti e buon inizio settimana....ciao